BIMBI MANI IN PASTA…ANZI IN TERRA!


“Sai mamma il mio compagno Marco (ovviamente tutti i nomi sono puramente di fantasia) oggi è venuto a scuola con le carote per merenda, ha chiesto a tutti di fare cambio ma nessuno ha voluto scambiare la merenda con la sua!

Così gli ho dato un po’ dei miei biscotti ma le carote non le ho prese!”

“Sai mamma il mio compagno Paolo non può venire al compleanno di Lucia perché sua mamma non vuole, dice che loro sono vegani e lui non deve mangiare quando non c’è lei a controllare…”

“Sai mamma il mio compagno Matteo mi ha detto che a casa loro sono vegetariani e io ho chiesto come è  possibile allora che lui in mensa mangia tutto?

Mi ha risposto che sua mamma cucina in modo vegetariano a casa ma che quando lui è fuori può mangiare tutto quello che gli va perché deciderà da solo quel che vuol fare quando sarà il momento.”

Queste sono cose che sento davvero al ritorno a casa da scuola dei miei figli, non sono frasi inventate…

Lungi da me il voler giudicare ma sentendo questi racconti mi pongo dei quesiti e faccio delle considerazioni.

Credo che Matteo avrà sempre un ottimo rapporto con il cibo e che la sua mamma gli stia insegnando anche a non mentire, credo che non sia nel rispetto del libero arbitrio obbligare un altra persona a seguire le proprie ideologie nemmeno se è tuo figlio, nemmeno se è un bambino, nemmeno mai…

Credo che ci siano vie più efficaci di altre per insegnare ai nostri bambini ad apprezzare la bontà della natura e per educarli ad una vita più salutare.

Io come dicevo di figli ne ho due e sono il giorno e la notte sia caratterialmente che nel loro approccio con il cibo.

Quello più grande ha 12 anni e mangerebbe anche suo fratello, lui è nato assennato o come dico sempre è nato adulto ma corto…

L’altro di anni ne ha 9, è sempre stato un rompiscatole con il cibo, inizia a migliorare ora piano piano ma è stato davvero difficile trovare la strada giusta per lui.

Specialmente reduce dal primo che sarebbe stato da incerottargli la bocca ma non mi sono persa d’animo anzi è diventata una sfida e oggi posso dire che sta diventando una soddisfazione vederlo a tavola.

Sono consapevole del fatto che spesso il tempo è poco e le mamme corrono più di Wonder Woman ma questa è una situazione spinosa che avrà ripercussioni a lunghissimo termine nella vita di questi bambini.

Ma torniamo alla domanda principale è giusto pretendere che i bambini apprezzino quello che apprezziamo noi per osmosi?

È giusto pensare che non serve dargli spiegazioni che siano alla loro portata di comprensione nascondendoci dietro al lo faccio per il suo bene?

Siamo davvero sicuri che perseguendo questa strada, un giorno capiranno?

Io credo di no, credo che tra i miei doveri di madre ci sia quello di nutrire anche il loro cervello perché i miei figli non crescano solo nel corpo ma anche nell’intelletto.

Se anche voi la pensate così beh allora questa nuova rubrica vi piacerà e vi darà un po’ di spunti utili per facilitarvi la vita…

Non importa che voi seguiate un’alimentazione onnivora, vegetariana o vegana qui troverete qualcosa che va bene per tutti.

Come dicevo il mio piccolo rompiscatole mi ha dato fin da subito filo da torcere a tavola, credo sia stata un’espiazione per la facilità con cui ho nutrito suo fratello, l’equilibrio, il karma insomma, comunque la scelta fin dal principio è stata deporre le armi, arrendersi e fargli mangiare solo quello che voleva (…giammai…) oppure cercare una strategia che potesse venirmi in aiuto, ho scelto la seconda.

Ma come poterlo convincere che le verdure gli fanno bene e le merendine male?

La cosa più ovvia che viene da rispondere è dirglielo.

Altrettanto ovvio è che non gliene importa assolutamente nulla perché le verdure non mi piacciono e le merendine sì…

(Le merendine sono un esempio di paragone esasperato chiaramente ma il concetto credo sia chiaro.)

Quindi l’ho presa larga…ma larga larga.

Ho iniziato a cucinare quello che non voleva mangiare nei modi più colorati, allegri e accattivanti possibili e spesso infilandoci vicino qualcosa a cui non sapesse dire no.

Questo è stato il primo passo per fargli mettere in bocca praticamente ogni tipo di verdura.

Beh problema risolto direte voi…

No, perché permaneva l’inganno, non potevo dire hai visto che i broccoli ti piacciono!

Avrebbe immediatamente posato la forchetta e smesso di mangiare perché avevamo superato l’ostacolo del gusto e della consistenza ma non quello dello schema mentale.

Non mi piaceva l’idea di non potergli dire che cosa stava mangiando non era una soluzione era un palliativo.

Dunque siamo passati alla fase due…

Andiamo in campagna che ho bisogno di una mano.

Coinvolgerlo attraverso il gioco per familiarizzare con quei cibi così ostici ai suoi occhi e stata una delle mosse più vincenti.

Siamo diventati cacciatori, pionieri, salvatori, qualche volta banditi, altre guardie che difendevano il castello, abbiamo scavato, piantato, strappato erbacce e imparato a riconoscere le erbe velenose prima e quelle buone per la cena poi, abbiamo combattuto con spade di legno e scalato alberi, salvato coccinelle e scacciato lumache…abbiamo iniziato a conoscere il nostro “nemico” e ha iniziato a far meno paura…

Quindi se non ti devo evitare come la peste voglio sapere chi sei…e sono iniziati i perché…

“Mamma perché raccogliamo solo quello che serve per oggi e non tutto quello che c’è?”

“Perché raccogliamo i fiori gialli e quelli rossi no?”

“Perché non ci sono i pomodori ora?”

E acceso l’interesse è stato semplice passare in cucina…

          Andiamo a preparare quello che abbiamo raccolto.

 

“Mamma ma i fiori viola quando li cucini profumano!”

“Certo vuoi assaggiarli?”

“Mh… solo un po’”

                                Adesso cucino io!

 

“Posso cucinare io e tu mi aiuti?”

“Certo! E cosa vuoi mangiare?”

“Le frittelle di Hulk, quelle verdi che si mangiano con il miele”

E il gioco è fatto!

Sembra semplice perché lo è, i bambini lo sono, siamo noi che spesso ci complichiamo l’esistenza e credendo di risparmiare tempo ci perdiamo il divertimento e diventiamo meno efficaci nel trasmettere ciò che vogliamo.

Non risparmiate il tempo, usatelo, usatelo tutto, divertitevi ,lasciate che i bambini vi insegnino come si fa e vedrete che sarà uno scambio eccellente, impareranno ad apprezzare quello che non ha bisogno di essere imposto e voi vi farete un sacco di risate.

Non dite io non vivo in campagna o non ho il tempo o qualsiasi altra cosa perché sono solo scuse, in ogni luogo ci si può organizzare e di tempo non ne occorre molto occorre che sia di qualità, un paio d’ore alla settimana saranno più che sufficienti.

Attraverso mani in pasta…anzi in terra cercherò di aiutarvi a strutturare delle attività da fare con i vostri bimbi e con l’aiuto del mio cuochetto vi daremo le ricette che sono piaciute di più, scegliete quelle che preferite c’è ne sono per tutti i gusti, lui non vede l’ora di iniziare e voi?

Iniziamo dalle polpette di Hulk che piacciono sempre e sono davvero velocissime da preparare!

Questo è tutto ciò che vi occorrerà.

INGREDIENTI:

1 zucchina

1 uovo

1 pezzo di provola

2 cucchiai di fecola

1 cucchiaio di farina

Sale q.b.

Olio di girasole per cuocere le polpette

PREPARAZIONE:

Mondate la zucchina e grattugiatela con la grattugia grande, fate lo stesso con la provola, mettete entrambi gli ingredienti in una fondina con la fecola e la farina, aggiungete l’uovo e impastate tutto con l’aiuto di una forchetta, ora regolate di sale.

Otterrete un impasto così

Ora in una padella mettete un po’ di olio a scaldare e quando sarà bello caldo iniziate a fare dei bocconcini aiutandovi con due cucchiaini e lasciateli scivolare nell’olio.

Pochi minuti girando i bocconcini fino a quando non saranno belli dorati su entrambi i lati.

Scolate l’eccesso di olio su della carta assorbente e servite in tavola accompagnando con un filo di miele millefiori.

                                                       Ci vediamo lunedì prossimo!


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *