Torniamo a parlare del mallo di noce, qualche mese fa abbiamo raccolto le noci e abbiamo atteso con pazienza che il mallo fosse pronto per essere lavorato.
Finalmente ci siamo e ora vediamo insieme cos’è e che tipo di utilizzo possiamo farne.
Innanzitutto il mallo della noce alcuni pensano sia la membrana interna che separa le parti che noi mangiamo ma non è così.
Vediamo rapidamente insieme come è strutturata una noce sull’albero così da capire meglio…
La noce è attaccata all’albero attraverso il picciolo, come molti altri frutti, la parte di “buccia” più esterna è verde e si chiama mallo, composto da una pellicola esterna e di una parte più polposa, dentro al mallo troviamo il guscio che tutti conosciamo, dentro al guscio c’è il gheriglio che è quello che mangiamo.
Tecnicamente si parla di: epicarpo o mallo, endocarpo o guscio o valve legnose e gheriglio e altre parti più piccole che per ora non sono di nostro interesse.
Noi rimarremo su un linguaggio più comune e per ora tralasceremo anche le parti più dettagliate della nostra amica noce perché non ci servono, quindi riassumendo parleremo di mallo, guscio, gheriglio.
Chiarito come è strutturata di base la noce possiamo approfondire il mallo e capire come utilizzarlo.
Le proprietà del mallo di noce sono molto interessanti e utilizzate da tempo immemore, l’alta concentrazione di tannini lo ha reso un alleato indispensabile per la concia delle pelli in quanto ne impedisce l’imputridimento.
Se utilizzerete il mallo senza guanti capirete ben presto il suo potere…
Lavorare il mallo senza proteggere le mani con dei guanti infatti renderà la pelle più scura e la sensazione che avrete bagnandole sarà di impermeabilità.
Inoltre tra le sue qualità ritroviamo un’azione antibatterica, vermifuga, antisettica e tintoria.
La sua azione cheratinizzante lo rende in forma di olio anche molto utile per rinforzare le unghie e i capelli, per questi ultimi svolgerà anche un’azione riflessante se sotto forma di olio e colorante sotto forma di impacco.
L’olio di mallo è spesso utilizzato sia come abbronzante in quanto stimola efficacemente la produzione di melanina, che dai culturisti per esaltare le forme del corpo senza creare eccessivi riflessi che potrebbero dare dei punti ciechi, a differenza delle altre preparazioni l’olio si ottiene dalla lavorazione del mallo fresco, come il nocino e la marmellata.
Se utilizzato come olio abbronzante dovete ricordare che le preparazioni galeniche non hanno altra protezione dai raggi UV se non quella naturalmente fornita dal mallo che però in formulazione casalinga vi darà difficoltà nel calibrarne le percentuali, a meno che non abbiate una certa esperienza è meglio affidarvi a prodotti più controllati.
Se volete utilizzarlo invece come riflessante ricordate che la colorazione andrà dal rossiccio al castano scuro, dipenderà molto dal vostro colore di partenza e dal tempo di posa.
Se miscelate all’ henné naturale il mallo di noce allora smorzerete il naturale rossiccio dell’ henné portando il colore più sui toni del castano, il mallo copre anche i capelli bianchi.
Per preparare una mordenzatura per tessuto o un mordente per il legno sarà sufficiente mettere il mallo a macerare in acqua per qualche giorno, più lo lascerete in ammollo più la colorazione diventerà intensa.
Si può preparare anche un mordente a basa di alcool ma occorre prestare attenzione al supporto su cui andremo ad utilizzarlo, mentre quello a basa di acqua non può fare danni.
Il mallo di noce insieme alle galle di quercia si può utilizzare nella preparazione di inchiostri, vedremo presto insieme come dipingere con inchiostri interamente auto prodotti con materiali naturali.
Per quanto riguarda il modo di preparazione del mallo sono piuttosto abitudinaria…
Lo raccolgo a San Giovanni che è tra il 23 e il 24 giugno.
Appena raccolto, quando ancora è verde e profumato lo utilizzo per preparare il nocino (liquore),la marmellata di noci (la ritroveremo per scoprirne gli utilizzi e le proprietà perché è una preparazione molto particolare e interessante) e l’olio di mallo, quello non utilizzato per questi scopi è stato messo a riposare in un luogo asciutto per farlo essiccare.
Raggiunto lo stato di completa essiccazione viene separato dal guscio e posizionato in larghi contenitori.
Dopodiché scelgo i formati da preparare, in base all’utilizzo che desidero farne e alle esigenze di chi me lo commissiona, che sono sostanzialmente 2 grana grossa e grana fine.
La grana grossa si presta alla preparazione di mordenti, tinture per tessuti, olio di mallo, unguento e tutte le preparazioni che richiedono un prodotto finito “pulito” se la grana non è troppo fine sarà più semplice filtrare il nostro preparato, senza lasciare residui che potrebbero interferire con l’omogeneità del colore creando brutte chiazze più scure.
La grana fine è praticamente una polvere, il mallo in polvere viene utilizzato prevalentemente per gli impacchi nei capelli, dove non abbiamo necessità di filtrare il prodotto ma dobbiamo portarlo ad essere un impasto piuttosto omogeneo.
CAPELLI:
Impacco colorante:
Dosaggio per capelli da corti a media lunghezza, regolate le quantità in base alla vostra capigliatura.
In una ciotola, preferibilmente di legno o vetro, mettete 4 cucchiai di mallo in polvere, 1 cucchiaio di miele e acqua tiepida q.b.per ottenere un composto cremoso.
Distribuitelo sui capelli avendo cura di indossare dei guanti per proteggere le mani, massaggiate qualche istante e coprite il capo con una cuffia da doccia o della pellicola.
Lasciate in posa per almeno 30 minuti prima di procedere al risciacquo e al lavaggio dei capelli.
MORDENTI:
Se hai un vecchio mobile ormai stanco che necessita di una sferzata di energia il mordente può essere un’ottima soluzione che ti permetterà di non usare vernici, stessa cosa se vuoi dare un po’ di colore a un pallido compensato.
Preparare il mordente è davvero semplice, in un contenitore di vetro da 500 ml metti a macerare in acqua (o alcool) un cucchiaio di mallo in grani, lascia riposare per almeno 24 ore, mescolando di tanto in tanto, trascorso questo tempo fai una prova per verificare l’intensità del colore raggiunto, se è troppo chiaro puoi aggiungere un po’ di mallo e lasciare a macerare ancora qualche ora.
Raggiunta l’intensità che ti piace filtra la soluzione ottenuta per arrestare la variazione di colore.
Il mordente è ora pronto per essere utilizzato!
Come di consueto spero che le informazioni fornite vi siano di aiuto nelle vostre pratiche quotidiane, come ormai ben sa chi mi segue da un po’, cerco di semplificare il più possibile tutti i concetti espressi perché siano di facile consultazione per tutti.
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