PIANTAGGINE


Come vi avevo anticipato ieri un’erba particolare ci stava aspettando ed eccola qui!

La piantaggine, è molto comune ma non tutti ne conoscono l’importanza e gli innumerevoli utilizzi, infatti tra le sue proprietà la piantaggine annovera quelle antibatteriche, antinfiammatorie, antiallergiche e diuretiche, interessanti anche quelle espettoranti e antianemiche ma noi oggi vogliamo metterla in pentola quindi occupiamoci di capire come cucinarla.

Per prima cosa va detto che sul piano nutrizionale costituisce un importante apporto di zinco, magnesio e potassio.

Ha la particolarità di colorare molto i cibi con cui entra in contatto quindi se non vogliamo ottenere questo effetto facciamo attenzione a cucinarla da sola mentre dove questa peculiarità diventa positiva sfruttiamola, ad esempio aggiunta alle minestre conferisce un bel colore verde intenso anche nel risotto questo effetto diventa visivamente molto invitante.


Esistono diverse varietà di questa pianta, quella che abbiamo raccolto ed utilizzato è la piantaggine lanceolata ma di frequente si trova anche la piantaggine maggiore che ha le stesse caratteristiche ma foglie più  larghe che presentano nervature molto evidenti.

Possiamo consumarla sia cruda che cotta ma per la prima versione è bene scegliere le foglie più piccole e tenere.

Quando cuoce emana un piacevole profumo di funghi e nel risotto ne mantiene anche il sapore, al risotto potete aggiungere anche i fiori che ne rinforzeranno il sapore.

Noi questa sera la portemo in tavola semplicemente scottata e saltata in padella con uno spicchio di aglio ma potrete usarla anche per fare torte salate o il ripieno dei ravioli al pari o insieme alle bietole e alla borragine.
Molto apprezzato è anche il pesto di piantaggine che si prepara con piantaggine, noci, parmigiano, olio evo, sale e pepe nero.


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